La NotarChain: in Italia la prima Blockchain privata dei notai a servizio della cittadinanza

La NotarChain è una prima realizzazione in ambito professionale della Blockchain. Per usare un’equazione molto intuitiva a far comprendere la portata innovativa della tecnologia alla base della prima criptovaluta, possiamo dire che il Bitcoin sta alla Blockchain come la email sta a Internet. La Blockchain è quindi quell’universo ancora inesplorato che può innescare quel salto quantico dell’umanità previsto nelle mie note sulla A.I. Amplificazione dell’Intelligenza e sulla successiva I.A. Intelligenza Artificiale. Intanto abbiamo una prima realizzazione, in Italia, da parte della classe notarile in collaborazione con la IBM, del primo modello sicuro di Blockchain a livello europeo.

Nella mia intervista su Affari Italiani sull’affascinante mondo delle criptovalute ho accennato alla tecnologia “Blockchain”, nata con il Bitcoin, e alla sua devastante forza innovativa in campi ritenuti immutabili e impervie alla tecnologia digitale [1].

Anche le libere professioni possono essere rivoluzionate da tale tecnologia, aprendo la strada a infinite possibilità di interazione tra vari settori dello scibile umano in una prospettiva interdisciplinare, rimodellando radicalmente l’economia e il diritto.

Possiamo cogliere una prima evidenza di ciò nella “NotarChain“, il cui progetto è stato recentemente presentato durante il 52° Congresso Nazionale del Notariato in data 12 – 14 ottobre 2017 a Palermo.

Si tratta di una Bockchain privata, realizzata in collaborazione con IBM, che costituisce il  primo modello sicuro a livello europeo. I nodi della catena, chain, sono gli stessi studi notarili sul territorio nazionale, i quali garantiscono la certezza e la precisione dei dati grazie a questo sistema di certificazione decentrata e condivisa immodificabile e inattaccabile.

La NotarChain avrà quindi quelle caratteristiche che avevo descritto, tipiche della Blockchain, poste a vantaggio della trasparenza e della certezza delle autenticazioni e delle certificazioni, e sarà anche aperta all’ingresso di nuovi attori, compresi i fornitori di servizi paralegali e le stesse associazioni dei consumatori.

Inizia quindi una nuova era di totale trasparenza, sempre auspicata nella Pubblica Amministrazione ma mai pienamente realizzata, e di completa collaborazione tra privati ed enti al fine di ottenere in tempi brevi certificazioni di ogni tipo. Si tratta di una tappa fondamentale, come riportato da Il Sole 24Ore del 18.10.2017 nell’articolo a firma di Giovanni Negri, del processo di informatizzazione dell’attività notarile, che ha avuto già importanti realizzazioni con l’informatizzazione dei registri pubblici societari nell’anno 2002 e, nel 2012, con l’informatizzazione del registro immobiliare.

Il documento informatico, nella fattispecie di atto pubblico informatico, ha anche permesso le aste telematiche notarili, il cui funzionamento verrà ora ulteriormente semplificato.

Durante il convegno è stata poi presentato il progetto collaterale, reso possibile dalla stessa NotarChain, della creazione di registri volontari digitali per le opere protette. Si potrà gestire il deposito e l’archiviazione dei codici sorgenti di un programma o di un qualsiasi software presso uno studio notarile, ottenendo subito un proprio codice identificativo che verrà condiviso con la SIAE.

La tecnologia della Blockchain avrà un forte impatto anche nella professione forense soprattutto per quanto riguarda gli avvocati contrattualisti, essendo già stato realizzato il progetto OpenLaw del quale tratterò in un apposito articolo.

avv. Giovanni Bonomo

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[1] http://www.affaritaliani.it/economia/bitcoin-le-criptovalute-centinaia-ecco-come-funzionano-vantaggi-e-rischi-504061.html

 

La NotarChain: in Italia la prima Blockchain privata dei notai a servizio della cittadinanza,
articolo di Giovanni Bonomo

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