Si parla tanto di regolamentazione delle criptovalute ora che il testo definitivo MiCA (Market in Crypto Asset) per la regolamentazione unitaria in UE può essere approvato dal Parlamento Europeo. Su tali linee guida destinate destinate agli operatori di servizi inerenti il settore delle critpovalute mi sono già espresso parlandovi della tokenizzazione dell’economia.
La verità è che, anche se il Parlamento approvasse tale testo, occorrerà aspettare altri 18 mesi per la vigenza delle nuove regole di trasparenza destinate ai provider di servizi legati ai token e alle criptovalute: si tratta invero di un periodo necessario per trascrivere il regolamento in più di venti lingue prima che venga finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione.
In ogni caso, per chi si occupa, come lo scrivente, di finanza decentralizzata, tale regolamentazione non interessa, essendo già chiarito, al considerando 22, che “laddove i servizi vengano erogati in modo completamente decentralizzato e senza alcun intermediario, queste regole non si applicano”.
Un clamore quindi ingiustificato. Much ado about nothing direbbe Shakespeare.
Sarebbe preferibile seguire i progressi della Blockchain nelle sue applicazioni, così come l’evoluzione della Artificial Intelligence, in un mondo in cui i confini tra la vita on-line e quella off-line si dissolvono all’ombra (o alla luce?) della iperconnettività.
Serve di più un quadro etico-giuridico chiaro e trasparente per l’Intelligenza Artificiale, sia in termini di sostenibilità che di responsabilità, di diritti delle persone, di vantaggi e attendibilità nei processi decisionali. E’ inevitabile che di fronte a nuove tecnologie emergenti il diritto proceda in modo sussidiario e difficoltoso, come da sempre avviene, fin dall’antichità (ex facto oritur ius).
Il recente caso di Chat GPT, da poco sbloccatosi e di nuovo operativo anche in Italia, rappresenta un primo sforzo verso un’Intelligenza Artificiale “antropocentrica”, connotata da un obbligo di conformità ai valori fondamentali di privatezza e convivenza civile, al rispetto dei diritti di eguaglianza, non discriminazione ed eguale opportunità di accesso alle risorse del mondo digitale.
Milano, 30. 4.2023
Avv. Giovanni Bonomo