Quest’anno si è parlato di diritti umani violati non solo per le guerre nel mondo ma anche per le barriere agli strumenti finanziari che incontrano i cittadini dei Paesi meno sviluppati e con regimi autoritari. Il Bitcoin nasce come strumento di democrazia e si conferma come tale, potendo diventare una vera valuta mondiale di unificazione e di pace.
Il Bitcoin è stato protagonista quest’anno anche dell’Oslo Freedom Forum del 23 – 25 maggio 2022, tre intense giornate con più di mille attivisti per i diritti umani, giornalisti indipendenti, blogger, artisti, imprenditori, tutti convergenti nell’obiettivo di cambiare il mondo, perché lo strumento migliore e più trasversale per continuare la lotta per la liberà e per la democrazia è proprio la prima criptovaluta e la filosofia ad esso sottesa.
L’Oslo Freedom Forum OFF è una serie di conferenze organizzate dalla Human Right Foundation HRF di New York a partire dall’anno 2009 all’insegna di Challenging Power, di sfidare cioè il potere e i poteri di pochi, di contrastare le dittature, facendo rete e scambiando idee sui diritti umani, ospitando sempre persone di assoluto rilievo, premi Nobel per la pace, fondazioni caritatevoli, ex capi di Stato, personalità pubbliche.
Ancora oggi più della metà della popolazione mondiale vive in Paesi con governi dittatoriali, sono private dei diritti umani, come la libertà di espressione, la libertà di commercio, il diritto di eguaglianza e il diritto di proprietà, venendo esclusi dall’economia locale e globale non avendo accesso a strumenti di risparmio o di investimento.
Parte della conferenza è stata dedicata quest’anno alla “Bitcoin Academy”, perché Alex Gladstein dello HRF ha messo in programma il percorso di libertà finanziaria dove i partecipanti hanno imparato a installare i wallet, a raccogliere fondi con le criptovalute, a proteggere i loro risparmi, a gestire pagamenti e transazioni, proprio come fa l’italiana Crypto per Tutti Social Club ApS. I relatori sono stati tra i più autorevoli sostenitori del Bitcoin da tutto il mondo, come Elizabeth Stark, Nic Carter, Matt Odell, Jasmimne Roemer, Lisa Neigut, Hong Fang, solo per citane alcuni.
Ma al di là dell’accademia il tema centrale e più importante in linea con lo scopo fondativo della OFF è stato il Bitcoin come strumento contro le dittature, per la possibilità di portare un sistema monetario aperto nei Paesi emergenti a fronte del sistema esclusivo di banche centrali e istituzioni finanziarie che governano il mondo.
Il Bitcoin quindi non solo come oro digitale per investire o arricchirsi, ma come strumento per i diritti umani, che permette di aggirare la censura e la sorveglianza dei dissidenti nei regimi autoritari. Da qui parte il movimento per rendere il BTC una vera valuta mondiale capace di soddisfare il fabbisogno mondiale di transazioni.
Sono stati ventuno gli attivisti per i diritti umani partecipi del congresso, tutti uniti nell’affermare che le criptovalute aiutano le persone di tutto il mondo e che già decine di milioni di persone usano il Bitcoin e le stablecoin (USDT e USDC le più usate), ventuno attivisti provenienti da Paesi con economie instabili e che sono stati o sono teatro di guerra, come Ucraina, Russia, Iraq, Nigeria, Venezuela, Cuba, Corea del Nord.
Essi sostengono che il Bitcoin e le stablecoin offrono un accesso libero all’economia globale per le persone in Paesi come la Nigeria, la Turchia, l’Argentina, Cuba, il Venezuela, l’Afghanistan, dove le attuali valute locali stanno crollando o sono fallite, essendo tagliate fuori dalla finanza dei poteri forti e del sistema bancario.
Dalla fine del mese febbraio di quest’anno, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, le criptovalute sono state un’àncora di salvezza dei dissidenti politici russi, sia per quelli espatriati sia per quelli rimasti in patria, che hanno potuto essere sostenuti da Leonid Volkov, il quale ha gestito le donazioni di criptovalute per Alexey Navalny, il leader dell’opposizione russa incarcerato.
“Scriviamo per sollecitare un approccio aperto ed empatico nei confronti degli strumenti monetari che sempre più spesso svolgono un ruolo chiave nella vita delle persone che affrontano la repressione politica e le difficoltà economiche.”
Questa una delle più significative asserzioni del loro lettera aperta per un sistema monetario aperto nella lotta per la libertà e la democrazia nel mondo.
Gli orrori del colonialismo monetario, figlio del neoliberismo, sono una realtà quotidiana per la maggior parte delle persone nel mondo, aggiungono i firmatari, tra i quali figurano attivisti della Anti Corruption Foundation (Russia), la Feminist Coalition (Nigeria) la Belarus Solidarity Foundation (Bielorussia), l’Ideas beyond Borders (Iraq), il Digital Citizen Fund (Afghanistan), l’Eritrean Initiative on Refugee Rights (Svezia), la Togolese Civile League (Togo), l’Open Dialogue Foundation (Ucraina). Spiccava la presenta, tra i dissidenti russi, del campione mondiale di scacchi Garry Kasparov, attivista della Human Right Foundation HRF.
Per la prima volta si è parlato nel congresso OFF di FinTech, di DeFi finanza decentralizzata e di criptovalute: può essere veramente il primo dei restanti congressi che favoriranno una possibile svolta nel sistema monetario mondiale. La democrazia, i principi di libertà, il rispetto dei diritti umani verranno diffusi nel mondo non a suon di guerre, come vuole la Nato, ma con l’istruzione e la libertà finanziaria.
Milano, 9. 6.2022
Avv. Giovanni Bonomo –– Ultime Notizie – Candide C.C. – Diritto 24